Cloud Security: un ecosistema da conoscere
Si sa che il cloud computing è ormai diventato una componente fondamentale per molte aziende. Offre flessibilità, scalabilità e accesso a risorse che, altrimenti, richiederebbero investimenti significativi in infrastrutture. Tuttavia, insieme ai vantaggi del cloud computing, emergono anche nuove sfide di sicurezza.
Secondo il CrowdStrike 2024 Global Threat Report, le intrusioni negli ambienti cloud sono aumentate del 75% dal 2022 al 2023, con un incremento del 110% su base annua nei casi specifici per il cloud e del 60% su base annua nei casi indipendenti dal cloud. Inoltre, il rapporto ha rivelato che il tempo medio di “breakout” per le attività di intrusione nel 2023 è stato di 62 minuti, con la possibilità che un attaccante riesca nel “breakout” in soli 2 minuti e 7 secondi.
La sicurezza del cloud perciò dovrebbe essere una parte integrante della strategia di cybersecurity di un’organizzazione, indipendentemente dalle sue dimensioni. Molti credono ancora che solamente le grandi aziende siano vittime di attacchi informatici, ma le piccole e medie imprese sono alcuni dei principali obiettivi per gli attaccanti. Le aziende che non investono nella sicurezza del cloud rischiano di affrontare problemi significativi, tra cui il rischio di subire una violazione dei dati o di non essere conformi nella gestione dei dati sensibili dei clienti.
Ma quindi cosa di cosa dobbiamo dotarci ? Quanto costa al chilo ?
Purtroppo la risposta non è così semplice e i vendor hanno iniziato a riempirci di altri acronimi. Per questo nasce la cloud security.. ed è un ecosistema da conoscere.
La cloud security si riferisce all’insieme di tecnologie, controlli, procedure e regole adottate per proteggere i dati, le applicazioni e le infrastrutture basate su cloud. La sicurezza del cloud è, difatti, un ecosistema complesso, costituito da diverse componenti, ciascuna con un ruolo specifico. Esploriamo alcuni dei principali acronimi che rappresentano queste tecnologie e strategie di sicurezza nel cloud.
CSPM: Cloud Security Posture Management
Il Cloud Security Posture Management (CSPM) è un approccio che si concentra sulla gestione della postura di sicurezza di un ambiente cloud. L’obiettivo principale del CSPM è quello di identificare e risolvere le configurazioni errate che potrebbero esporre l’ambiente cloud a rischi. Questo include la scansione continua delle risorse cloud per rilevare errori di configurazione, vulnerabilità di sicurezza e violazioni delle politiche di conformità.
Ad esempio, una configurazione errata comune potrebbe essere un bucket di archiviazione che è reso pubblico per errore. Il CSPM aiuta a rilevare tali errori e a fornire raccomandazioni su come risolverli. Inoltre, CSPM può monitorare l’attività utente per rilevare comportamenti anomali che potrebbero indicare un tentativo di violazione della sicurezza. Con il CSPM, le aziende possono migliorare la loro postura di sicurezza riducendo il rischio di esposizioni accidentali e attacchi mirati.
CIEM: Cloud Infrastructure Entitlement Management
Continuando ad esplorare la Cloud Security incontriamo il CIEM. Il Cloud Infrastructure Entitlement Management (CIEM) si occupa della gestione delle autorizzazioni e delle identità all’interno dell’infrastruttura cloud. In un ambiente cloud, è essenziale garantire che solo gli utenti autorizzati abbiano accesso alle risorse. Il CIEM aiuta a gestire e monitorare i privilegi di accesso, assicurando che non ci siano eccessive autorizzazioni che potrebbero portare a un potenziale abuso.
Il principio del “least privilege” (minimo privilegio) è fondamentale nella gestione delle identità e degli accessi nel cloud. Il CIEM aiuta le aziende a implementare questo principio, fornendo strumenti per l’analisi dei diritti di accesso, l’identificazione degli eccessi di privilegi e la rimozione delle autorizzazioni non necessarie. In questo modo, si riduce il rischio di violazioni causate da accessi non autorizzati o abusi di privilegi.
DSPM: Data Security Posture Management
Data Security Posture Management (DSPM) è una soluzione abbastanza nuova che si concentra sulla protezione dei dati nel cloud. Il DSPM aiuta le aziende a scoprire, classificare e proteggere i dati sensibili archiviati nel cloud. Questo include la gestione delle configurazioni relative ai dati, la crittografia e il monitoraggio delle attività per rilevare accessi non autorizzati o perdite di dati.
Con un DSPM, le aziende possono ottenere una visibilità completa sui dati nel cloud, comprese le informazioni su dove sono archiviati i dati sensibili e come vengono utilizzati. Questo è fondamentale per garantire che i dati siano protetti in conformità con le normative sulla privacy e sulla sicurezza dei dati, come il GDPR o la NIS2. Un DSPM aiuta anche a prevenire la perdita di dati e a ridurre il rischio di esposizione involontaria.
ASPM: Application Security Posture Management
Application Security Posture Management (ASPM) è un’approccio alla sicurezza che si concentra sulla protezione delle applicazioni cloud-native. In un ambiente cloud, le applicazioni sono spesso distribuite utilizzando tecnologie moderne come container, microservizi e serverless. Queste applicazioni possono avere vulnerabilità specifiche che devono essere gestite per prevenire attacchi.
L’ASPM fornisce strumenti per monitorare e analizzare il comportamento delle applicazioni, identificando vulnerabilità, configurazioni errate e rischi di sicurezza. Ciò consente alle organizzazioni di proteggere le loro applicazioni cloud-native migliorando la sicurezza generale delle applicazioni stesse. L’ASPM aiuta anche a garantire che le applicazioni siano conformi alle normative e agli standard di sicurezza.
CWP: Cloud Workload Protection
Cloud Workload Protection (CWP) rappresenta una categoria di strumenti di sicurezza progettati per proteggere i carichi di lavoro nel cloud, come server virtuali, container e funzioni serverless. Il CWP fornisce protezione runtime, controllo dell’integrità, rilevamento delle minacce e prevenzione delle intrusioni, garantendo che i workload siano sicuri e conformi.
Il CWP offre una protezione continua dei carichi di lavoro, monitorando le attività in tempo reale e identificando comportamenti sospetti o malevoli. Inoltre, un CWP può automatizzare le risposte agli incidenti di sicurezza, isolando i carichi di lavoro compromessi e prevenendo la propagazione di minacce all’interno dell’ambiente cloud. Questo è essenziale per proteggere le risorse critiche e garantire la continuità operativa.
CDR: Cloud Detection and Response
Cloud Detection and Response (CDR) è una soluzione di sicurezza focalizzata sul rilevamento e la risposta a incidenti e minacce nel cloud. Il CDR combina la raccolta di dati di telemetria con analisi avanzate per identificare comportamenti sospetti o malevoli nei servizi cloud, facilitando una risposta rapida agli incidenti di sicurezza.
Il CDR è progettato per rilevare minacce avanzate e attacchi che potrebbero passare inosservati con metodi di sicurezza tradizionali. Utilizza tecniche di machine learning e intelligenza artificiale per analizzare grandi volumi di dati e identificare anomalie che potrebbero indicare una compromissione. Con un CDR, le aziende possono migliorare la loro capacità di rilevare e rispondere rapidamente agli incidenti di sicurezza, riducendo il tempo di rilevamento e la durata delle violazioni.
CNAPP: Cloud-Native Application Protection Platform
Cloud-Native Application Protection Platform (CNAPP) è una piattaforma di sicurezza che integra varie funzionalità di sicurezza per applicazioni cloud-native, come CSPM, CWP, CIEM e ASPM, in un’unica soluzione. Una CNAPP offre una visione unificata della sicurezza delle applicazioni e delle infrastrutture cloud, migliorando la capacità di proteggere le applicazioni moderne che utilizzano microservizi, container e architetture serverless.
Il CNAPP è progettato per fornire una protezione end-to-end per le applicazioni cloud-native, integrando strumenti e funzionalità di sicurezza in un’unica piattaforma. Questo riduce la complessità della gestione della sicurezza e migliora la visibilità e il controllo sulle applicazioni e le infrastrutture cloud. Con un CNAPP, le aziende possono adottare un approccio olistico alla sicurezza del cloud, garantendo che tutte le risorse siano protette in modo coerente e completo.
Conclusioni
Abbiamo quindi visto come la Cloud Security sia un ecosistema da conoscere ma non solo. E’ evidente che questo sistema necessiti di un approccio integrato. Ogni componente di questo ecosistema, rappresentato dagli acronimi CSPM, CIEM, DSPM, ASPM, CWP, CDR e CNAPP, svolge un ruolo specifico nella protezione dei dati, delle applicazioni e delle infrastrutture cloud.
Mentre il cloud continua a evolversi, la sicurezza deve adattarsi per affrontare nuove minacce e sfide. Implementando queste tecnologie e strategie di sicurezza, le organizzazioni possono garantire che le loro risorse cloud siano protette in modo efficace e conforme, riducendo il rischio di violazioni e garantendo la continuità operativa. In un mondo sempre più dipendente dal cloud, la sicurezza non è più un’opzione, ma una necessità fondamentale.
Come al solito, BeSafe è a tua disposizione per fare due chiacchiere sul tema !